A Maratea gli operai addetti alla raccolta dei rifiuti aderenti al sindacato FIT-CISL hanno indetto per domani 4 ore di sciopero.
Il sindaco Cesare Albanese ha diffuso una nota per spiegare che questi lavoratori in realtà non hanno ricevuto somme spettanti dalla ditta GF Scavi S.r.l., che ha gestito la raccolta dei rifiuti fino alla metà dello scorso di giugno.
“L’ordinamento mette a disposizione tutti gli strumenti per tutelare i diritti dei lavoratori – scrive Albanese – ma l’interlocutore non è il Comune di Maratea. La situazione – aggiunge il primo cittadino di Maratea – è già nota alla Prefetturae verrà da me portata all’attenzione dei vertici della sigla stessa, con una nota di biasimo espresso”.
LA NOTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Lo sciopero è un diritto nel rispetto delle leggi che lo regolano. Vicinanza ai lavoratori, ma occorre fare chiarezza.
Nella vicenda del mancato pagamento di taluni istituti retributivi ai lavoratori impiegati nella raccolta dei RR.SS.UU., da qualche mese, la FIT-CISL, nella persona del segretario generale, Sebastiano Colucci, sta utilizzando lo spauracchio dello sciopero ed aizzando i lavoratori afferenti alla propria sigla sindacale per cercare di “costringere” l’Amministrazione Comunale e, per essa, gli uffici di riferimento, a sopperire al mancato pagamento delle somme dovute ai lavoratori da parte della ditta GF Scavi S.r.l., che ha gestito la raccolta dei rifiuti fino alla metà dello scorso di giugno.
Del tutto inconferenti sono i riferimenti alla “legge” che si leggono nel comunicato diffuso ieri per sostenere questa pretesa, annunciando lo sciopero dei lavoratori per lunedì p.v., perché è proprio la legge, per l’esattezza l’art. 11 del Codice Appalti (già art. 30), a non consentire il richiesto intervento sostitutivo della stazione appaltante.
Il citato art. 11 non è applicabile al caso di specie, perché, come ribadito infinite volte all’organizzazione sindacale in questione – l’unica ad avanzare questa pretesa – difetta il presupposto fondamentale, ossia una debitoria del Comune di Maratea nei confronti dell’appaltatrice uscente. Il Comune di Maratea, infatti, è creditore di GF Scavi S.r.l. e non debitore della stessa, presupposto imprescindibile per eseguire l’intervento sostituivo richiesto, e per i fatti in questione pendono un procedimento penale ed un giudizio civile.
Un po’ di delusione vi è anche nei confronti dei lavoratori stessi, poiché sanno bene come funziona questo meccanismo, già azionato molte volte in loro favore in anni recenti, ricorrendone i presupposti.
L’ordinamento mette a disposizione tutti gli strumenti per tutelare i diritti dei lavoratori, ma l’interlocutore non è il Comune di Maratea.
L’atteggiamento di quest’unica sigla sindacale nei confronti dell’Amministrazione comunale di Maratea non è ulteriormente tollerabile. La situazione è già nota alla Prefettura, direttamente coinvolta nei mesi scorsi dalla medesima sigla sindacale, e verrà da me portata all’attenzione dei vertici della sigla stessa, con una nota di biasimo espresso.
Siamo sempre stati e saremo sempre al fianco dei lavoratori, comunali e del servizio di raccolta rifiuti, come degli altri servizi pubblici forniti, e delle loro sigle sindacali, ma non accettiamo strumentalizzazioni dello sciopero e, prima ancora, degli stessi lavoratori da parte di singoli esponenti di queste.
L’auspicio è che EKA riesca ad espletare regolarmente il servizio di raccolta nella giornata di lunedì, perché è chiaro, da un lato, che nulla possiamo fare per agevolare il pagamento delle somme dovute ai lavoratori e, dall’altro, che non possiamo subire le eventuali conseguenze di un improprio utilizzo del sacrosanto diritto di sciopero senza tutelare le ragioni dell’Ente e l’immagine di Maratea.