L’associazione “Calcia l’autismo ETS” in questi giorni della Settimana Santa, come da tradizione, ha distribuito le uova di Pasqua solidali.
Prima tappa al reparto di Pediatria dell’Ospedale “Iannelli” di Cetraro, dove ad accogliere il presidente Luigi Lupo e Roberto De Marco che da anni sostiene l’iniziativa, c’erano il direttore amministrativo Ercole Cosentino, il primario del reparto di Pediatria Antonietta Distillo e la capo sala Katia Bertolasi.
La donazione delle uova solidali è proseguita presso la Casa Famiglia della Colonia San Benedetto di Cetraro che ospita ragazzi con disagi di vario genere e, per finire, tappa al reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza.
LA NOTA INTEGRALE
Con le uova di Pasqua solidali di “Calcia l’Autismo”, strappato” un sorriso ai ragazzi ricoverati nei reparti di Pediatria presso e presso l’Ospedale “G. Iannelli di Cetraro” e varie case famiglie della provincia l’ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza.
Spesso, basta un semplice gesto, un sor-riso, una carezza, invece di 10-100-1000 pa-role, a chi vive situazioni di disagio, che sia disagio sanitario, sociale, interiore.
E’ stata una settimana Santa molto in-tensa. Per primo, presso il reparto di Pedia-tria dell’Ospedale “G. Iannelli” di Cetra-ro, dove ad accogliere il presidente dell’Associazione Ets Calcia l’Autismo, Lu-igi Lupo e Roberto De Marco che da anni sostiene l’iniziativa, è stato il direttore Am-ministrativo Ercole Cosentino, il primario del reparto di Pediatria Antonietta Distillo e la capo sala f.f. Katia Bertolasi
Poi la donazione delle uova solidali è pro-seguita presso la Casa Famiglia della Colo-nia San Benedetto di Cetraro, dove sono ospiti diversi ragazzi con disagio di vario genere e, per finire, la donazione si è spostata presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza con la sapiente guida del chirurgo pediatra Saverio Marrello anche nelle vesti di presidente del Rotary Club del Savuto, con il pretesto di donare un semplice uovo di Pasqua ai bambini ricoverati, è bastato un sorriso per ricevere in cambio un’altrettanto bellissimo sorriso.
Purtroppo la sofferenza non conosce età e/o periodi dell’anno e poter manifestare la propria vicinanza a tanti bimbi che sono co-stretti, per varie patologie, anche oncologi-che, a sottoporsi alle cure sanitarie per le condizioni di salute è sempre bello per poter “strappare “ loro un sorriso.