“Razetti non si tocca”. Petizione per evitare la rimozione della via crucis artistica dalla Chiesa di Diamante

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L’Associazione culturale “Pro Razetti”, insieme ad un gruppo di cittadini di Diamante, ha avviato da giorni la petizione “Razetti non si tocca” che vuole evitare la rimozione della Via Crucis presente nella Chiesa del Buon Pastore di Diamante annunciata dal parroco don Franco Liporace.

L’opera venne appositamente realizzata negli anni 80 dal Maestro Nani Razetti su commissione del Parroco del tempo Mons. Leonardo Aloise.

E’ un’opera di grande rilevanza artistica – spiega dice Angelo Aligia presidente dell’Associazione – alla quale tutti i cittadini sono affezionati visto che è l’unica opera pubblica di un artista che ha dedicato la sua vita a Diamante, promotore nel 1981 della “Operazione murales” che ha fatto conoscere la città in tutto il mondo e che ha avuto un seguito in tutti gli anni successivi facendola diventare famosa come la città più dipinta d’Italia. Più che quadri, una vera e propria installazione che anticipa le tendenze degli anni successivi”.

Per l’associazione che ha come finalità la tutela e la valorizzazione delle opere di Razetti si tratta di un’iniziativa che mortifica l’amore del Maestro per Diamante e l’affetto che tutti i Diamantesi nutrono per quelle opere diventate patrimonio di tutta la città.

Da qui la richiesta di un ripensamento da parte del Parroco, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della Autorità competenti.

Come prima iniziativa è stata promossa questa raccolta di firme a corredo di una petizione alle Autorità competenti per evitare la rimozione dell’opera.

Il link per firmare

https://chng.it/nmbQfd7sQM

Successivamente sarà inviata alla Sovrintendenza ai Beni ambientali di Cosenza, al Vescovo di San Marco Argentano, al Sindaco di Diamante e all’attuale Parroco della Chiesa del Buon Pastore.

Da quello che si sa non è stata nemmeno prevista una nuova sistemazione dei dipinti che rischiano di finire in qualche magazzino, dimenticati o perduti.

In tutti i casi – precisa Aligia – un deterioramento dell’opera che è stata appositamente concepita per la Chiesa del Buon Pastore e non avrebbe senso senza il rapporto col muro che è fondamentale nella concezione di Razetti”.

I volontari dell’associazione hanno anche allestito banchetti sul lungomare di Diamante per firmare la petizione.

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