Torna a Longobardi dopo un anno “Minestra”, il festival organizzato dall’associazione transfemminista Gynestra.

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Dopo un anno di pausa, torna a Longobardi “Minestra”, il festival femminista, multidisciplinare e autofinanziato, organizzato dall’associazione Gynestra che ha deciso di lanciare una raccolta fondi on line sulla piattaforma Produzioni dal basso per sostenere l’iniziativa. Ogni artista, performer e pensatrice invitata al festival, contribuirà ad aprire nuovi spazi di discussione e di azione, creando una cartografia del genere che sia davvero plurale.

LA NOTA INTEGRALE 

No Geography”, questo il claim della quarta edizione del festival che avrà come tematica la geografia di genere, e che il 7 agosto porterà nel centro storico di Longobardi teatro, musica, arti performative, installazioni e laboratori. Nella line up Giulia Mei, Anafem, Yung Paninaru, e le performance di Alessandra Ricotta, l’associazione Micce e Sara Brusco

Longobardi (CS) 24 giugno 2025 – Dopo un anno di pausa, servito per recuperare le energie, anche dal punto di vista economico, torna a Longobardi “Minestra“, il festival femminista, multidisciplinare e autofinanziato, organizzato dall’associazione transfemminista Gynestra.

 

 

«”Minestra 2025 – No geography” attraverso performance artistiche e interattive, si occuperà quest’anno di geografia di genere, un campo di ricerca che esplora come lo spazio e il territorio siano costruiti e vissuti in modo diverso a seconda di genere, etnia e classe» dicono le sette giovani che nel 2021 hanno dato vita a Gynestra. «Una lente attraverso cui osservare e comprendere le dinamiche di potere che segnano i territori e gli spazi quotidiani. Lo faremo adottando una prospettiva decoloniale, che sfida le narrazioni dominanti e ci invita a ripensare la geografia da un punto di vista antropologico, politico e sociale».

Ad ospitare il festival sarà anche stavolta il centro storico di Longobardi, paese di poche migliaia di abitanti a rischio spopolamento, pronto a riaccogliere lo spazio collettivo che Minestra rappresenta.

Per la quarta edizione, che come le precedenti è stata autofinanziata, Gynestra ha deciso di lanciare un crowdfunding on line sulla piattaforma Produzioni dal basso, al fine di realizzare un festival che vada incontro alle esigenze di tutti e tutte le partecipanti. Tutto ciò realizzando un ambiente creativo e sicuro, e assicurando la presenza di artiste e artisti che si occupano delle stesse tematiche diffuse durante il festival da Gynestra.

Ogni artista, performer e pensatrice invitata al festival, contribuirà con la sua visione unica per aprire nuovi spazi di discussione e di azione, creando una cartografia del genere che sia davvero plurale.

La cifra raccolta durante il crowdfunding contribuirà a supportare economicamente Gynestra, tra le altre cose, per portare nel centro storico di Longobardi Giulia Mei. La cantautrice palermitana e femminista ha scritto e composto il singolo “Bandiera”, uscito per Sound To Be nel 2023, diventato colonna sonora ufficiale delle manifestazioni del 25 novembre, che ha conquistato critica, pubblico e la giuria di X Factor 2024. La canzone supera i due milioni di ascolti, e si è aggiudicata il Premio della Critica a Voci per la Libertà – Amnesty International 2024.

Ad aprire il concerto di Giulia Mei saranno Anafem, rapper antifascista e antispecista, con il suo hip hop dallo stampo militante, e Yung Paninaru, progetto musicale che tenta di portare tematiche queer e comuniste intersezionali all’interno della musica trap e hyperpop.

Ci sarà spazio anche per le performance dal vivo: Alessandra Ricotta salirà sul palco di Minestra per il suo spettacolo di stand up comedy femminista, mentre Sara Brusco – fondatrice con le altre di Gynestra – metterà in scena un atto performativo legato alla partenza, al concetto di radice, facendo riferimento alla dimensione familiare con un focus sulle donne.

Si continuerà con Micce, associazione bolognese che promuove le arti performative con un approccio transfemminista, accessibile e plurale, che coinvolgerà il pubblico in una performance interattiva finanziata da Performe Europe.

Il momento gestito da Micce arriverà dopo 4 giorni di residenza che si svolgeranno a Longobardi, durante i quali si terrà il workshop “The Metis Method“, attraverso il quale i performer raccoglieranno le testimonianze del pubblico su come donne e persone non binarie percepiscono e vivono gli spazi urbani progettati e concepiti da uomini eterosessuali, cisgender, normodotati, bianchi e di classe media.

 

 

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